giovedì, aprile 28, 2011

Si può essere apartitici, ma non apolitici e apatici.

Milano è ormai impachettata con faccioni, sorrisi e false promesse e siamo ormai consapevoli che tra poco saremo chiamati alle urne.
La mia campagna elettorale certo si basa su iniziative, incasellamenti, attacchinaggi (fatti in proprio, con compagni che dedicano tempo e risorse personali, fuori dai circuiti degli attacchinaggi massicci), ma soprattutto su volantinaggi quotidiani, in particolare nei mercati, in cui si deve, volenti o nolenti, interagire con una popolazione che spesso non ha voglia di avere a che fare con la politica. Ma credo che il rapporto personale ripaghi.
Si deve spendere la propria faccia e continuare a dialogare e a far ragionare, persona dopo persona. Si può essere apartitici, ma non si può essere apolitici e apatici. La politica non è astratta, ha a che fare realmente con la qualità delle nostre vite di tutti i giorni, quindi non si può rimanere indifferenti.
Votate, votate, votate e chiedete a tutti i vostri familiari, amici e conoscenti di farlo.
E’ un diritto ma anche un dovere.

Nessun commento: