Isola, il Centro Civico della discordia: una colata di cemento che preoccupa
La riqualificazione dell'Isola non deve diventare mera speculazione edilizia. Deve mettere al primo posto gli interessi della comunità. Viaggio verso il Centro Civico della discordia, in un quartiere che ogni giorno si trasforma in un cantiere a cielo aperto
di Desirèe Sigurtà - 22/06/2010
In sede di Consiglio di Zona 9, è stata approvata la delibera sugli oneri di urbanizzazione previsti dalla convenzione Comune - quartiere Isola per il progetto Porta Nuova. Per impedire la speculazione edilizia e garantire ai cittadini servizi essenziali che fungano da collante sociale.
I lavori sulla linea 5 della metropolitana si aprono come una ferita tra Piazzale Lagosta e via Volturno. Dove una volta sorgeva la Stecca degli Artigiani, in via Confalonieri, ora c'è una voragine. Le gru dominano il cielo tra via Sassetti e via De Castillia. L'avveniristico nuovo Palazzo della Regione svetta su via Melchiorre Gioia.
L'Isola si trasforma ogni giorno in un cantiere a cielo aperto, su cui si lavora a ritmo serrato per completare gli edifici del grande progetto di Porta Nuova. Una colata di cemento che preoccupa non poco i residenti, nonostante gli oneri di urbanizzazione promessi dal Comune. Che però, fino a questo momento, restano nebulosi. E il timore è che non si realizzino nei tempi e nelle modalità prestabiliti.
Con Mattia Stanzani, capogruppo Pd in Consiglio di Zona 9, riepiloghiamo le fasi salienti di questa vicenda. La diatriba si apre nel 2007, alla sottoscrizione della convenzione fondante Comune - Isola Srl (oggi Hines) che prevede, a titolo di conversione in favore del territorio, una serie di servizi al cittadino non meglio specificati. Il CdZ 9 li individua in strutture di pubblica utilità quali un centro di aggregazione giovanile, uno per gli anziani, una biblioteca ed un asilo nido.
Nonostante l'iniziale ok del Comune, si decide di costruire solo una Casa della Memoria, che funga più da sede per gli uffici di alcune associazioni. "Intendiamoci -spiega Stanzani - siamo felici di ospitarla all'Isola. Ma questa non deve essere l'unica concessione alla cittadinanza". Che, fin adesso, vede solo i cantieri di immensi edifici che sovrastano le vecchie residenze, senza concedere nemmeno un brandello di verde.
Da tutti questi timori, il 20 maggio in Consiglio di Zona 9, viene approvata da maggioranza ed opposizione la delibera sulla "Città del Vivere e dell'Abitare" presentata dal Pd. Ultimo atto, in ordine di tempo, di una mobilitazione popolare compatta, che richiede al Comune una cerniera tra il nuovo polo ed il vecchio quartiere, ribadendo la necessità di spazi di convivialità precisi. "Non si sventra un intero quartiere in questa maniera - ribadisce Stanzani - senza un'adeguata contropartita".
Tra i tanti problemi da risolvere, anche la gestione delle strade, dissestate e troppo strette e l'individuazione di uno spazio idoneo per edificare l'asilo nido. Il CdZ si batte affinché non venga impiegato quello "aziendale" della caotica Nuova Regione, ma sia realizzato in un punto d'eccellenza. "Sarebbe necessario un organo superiore di verifica, che valuti le soluzioni migliori per i cittadini" conclude Stanzani "perché la riqualificazione dell'Isola non diventi mera speculazione edilizia ma metta al primo posto gli interessi della comunità".
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