DISCORSO DI INSEDIAMENTO DI MATTIA STANZANI, ELETTO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO, PATRIMONIO E TRIBUTI DEL COMUNE DI MILANO, VENERDI 15 LUGLIO 2011
Ringrazio i commissari, il Partito Democratico, i Partiti che compongono la maggioranza per l’elezione a Presidente della Commissione Bilancio, Patrimonio e Tributi che costituirà per me e per noi tutti un impegno non indifferente, visto la relazione che la nostra Commissione ha con tutte le altre Commissioni consiliari, vista la scarsità ed esiguità delle risorse disponibili, dovute alla crisi economica, ai tagli della legge finanziaria, alla situazione attuale del bilancio del Comune di Milano che si evince dalle “Prime considerazioni sul forecast 2011, sul rispetto del patto di stabilità 2011 e sul bilancio previsionale 2012 del Comune di Milano” dell’assessore on. Tabacci da cui emergerebbe un disavanzo di 186 milioni di euro per le spese correnti ed un avanzo per le spese capitali di 8,5 milioni di euro.
Gli obiettivi che ci diamo sono quelli per cui la città che amministriamo sarà in grado da sola di fare fronte ai propri debiti, escludendo sussidi “speciali” come avvenuto in passato per le amministrazioni di Roma e Catania, mantenendo e qualificando con razionalità i servizi sociali, assistenziali, formativi, educativi.
Per quanto concerne i tributi, i principi cardine dal lato delle entrate di derivazione costituzionale, che sono la nostra bussola, sono quelli per cui :
- tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva (art. 53)
- e che il sistema tributario e’ informato a criteri di progressività (art.53).
Così come per le uscite : “il Comune può ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento. E' esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti (art.119).”
La discussione sul bilancio è uno dei confronti più significativi della vita della città e deve essere uno dei momenti più alti del dibattito politico perché è in questa occasione che si decide come e dove reperire le risorse e come spendere i soldi dei cittadini. Entrano in gioco problemi di equità, di giustizia sociale, di etica. In sintesi: di buona e onesta gestione della cosa pubblica.
Troppo spesso la politica è accusata, non sempre a torto, di essere autoreferenziale.
Ciò determina uno scollamento tra i cittadini e gli amministratori e la drammatica
disaffezione ne è testimonianza in questi anni che ha allontanato troppe persone dai seggi elettorali. Ma tale tendenza si è invertita proprio qui a Milano, nella consultazione che ha eletto questo Consiglio Comunale. Il risveglio dell'interesse dei cittadini deve trovare risposte forti nei nostri atti, giorno per giorno e lungo tutto il corso del nostro mandato. E le politiche di bilancio sono il principale strumento per dare queste risposte.
Fare politiche di bilancio significa fare scelte, selezionare le richieste che arrivano dalla società e stabilire priorità. Questo è tanto più difficile oggi, nel momento in cui paghiamo le conseguenze della peggior crisi economica mondiale dalla fine degli anni ‘20 del novecento. Crisi ancor più drammatica in questo paese che da 15 anni non cresce. Le risorse sono scarse, i trasferimenti dallo Stato agli Enti Locali si assottigliano in occasione di ogni manovra e legge finanziaria, mentre le famiglie e i
cittadini più disagiati (dai giovani precari agli anziani) vedono diminuire l'aiuto che lo Stato sociale è in grado di dar loro. Mai come oggi, dunque, è indispensabile un'attenta selezione dei bisogni da soddisfare e una oculata gestione del denaro pubblico. In questa ottica deve lavorare questa commissione.
Prima di aprire gli interventi, vi propongo che nella prima Commissione inviteremo l’assessore Tabacci a relazionarci sullo stato attuale del bilancio.
Grazie a tutti.